Intervista di Tiziano Dossena per rivista U.S.A

Intervista di Tiziano Dossena per rivista U.S.A

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Intervista di Tiziano Dossena per rivista U.S.A

D. Cos’è l’arte per Pino Santoro?
R. L’arte è il punto d’incontro tra il mondo razionale e una dimensione intimamente cercata, metarazionale. Essa è un’indefinita esigenza interiore che realizza il bisogno di esteriorizzarsi e di concretizzarsi nella materia.
D. Non è possibile quindi definirla con precisione?
R. Appunto perché l’arte è indefinita esigenza interiore il suo concetto (non la sua essenza) è un’insieme di opinioni individuali, che tentando di accomunarsi e fondersi in un’opinione generale, vivono un rapporto di attrito molto instabile. E’ facile quindi muovere delle critiche alle poetiche dei singoli artisti, poiché l’opinione è per sua natura discutibile.
D. Qual è il suo rapporto con l’arte?
R. Il mio rapporto con l’arte non si basa su false illusioni di facili successi (anche se i successi non mancano). Il mio è desiderio di comunicare mediante ciò che è più consono alle mie inclinazioni caratteriali che mi portano ad un rapporto preferenziale con l’immagine più che con la parola. Con l’arte si realizza la necessità di riappropriarmi di un ruolo nel tessuto sociale più vicino alle mie esigenze interiori.
D. E’ una forma di liberazione, quindi più che ricerca di successo?
R. L’arte, nella mia personale esperienza, possiede doti catartiche in una società che sottende all’omologazione degli individui e all’annullamento di creatività che non siano asservite a poteri costituiti o a leggi economiche. Il contatto con l’arte apre una via d’uscita intellettuale dall’angustia opprimente della dura routine, verso un’atmosfera di pensiero più libero. In quanto al desiderio di successo è secondo al desiderio creativo. Sono d’accordo con quanto afferma Eschilo nelle Eumenidi: ”Le glorie degli uomini anche se molto auguste sotto l’etere stanno, si disperdono su questa terra senza essere potenza”.
E’ una grande lezione di vita.
D. Quale ruolo può avere l’arte nella nostra società?
R. L’arte, come la cultura, ha un ruolo fondamentale nella crescita morale e civile di una società. Dove manca l’interesse per essa e per le sue varie espressioni, subentra un decadimento dell’individuo e un arretramento nell’evoluzione sociale. Riccardo Muti ammonisce: “Un paese è politicamente e moralmente in crisi quando è in crisi l’Arte.” C’è di che pensarci su. L’arte è contro la violenza, contro la spinta prometeica a manipolare la natura. L’attuale impostazione tecnico-scientifica della nostra società respinge il mito e il sogno ed è responsabile della desacralizzazione dell’esistenza, della robotizzazione dell’uomo e della vita, in cui non vi è più spazio per la riflessione sui valori essenziali, sul Bene, sul Male, sulle ragioni profonde del nostro esistere, temi che accomunano gente di ogni Credo politico, religioso e sociale.
D. Quale contributo può dare nella nostra società l’arte?
R. Può sicuramente contribuire a dare valori positivi, anche se solo gocce, in un mare di valori positivi di cui la società ha bisogno. Disvalori che portano a violenze isolate o di gruppo, maltrattamenti sui minori, guerre, sopraffazioni, sono una prova evidente di un fallimento della scala di valori utilizzata e riporta indietro la evoluzione della specie. L’alternativa starebbe nel creare una scala di valori diversa da quella attuale. Visione utopica della realtà? Forse sì, ma sarebbe ancora peggio non crederci e rassegnarsi all’evidenza.
D. La sua opera “Evoluzione Orizzontale” mi ha colpito per l’efficacia nel rappresentare quella che parrebbe l’inevitabilità della metamorfosi evolutiva dell’essere umano da protoscimmia a robot. Il tutto riporta ad Asimov ed anche un poco a H.G. Wells. Che cosa l’ha stimolato a dipingere questo magnifico quadro.?
R. Quest’opera potrebbe sembrare estremamente pessimista riguardo al futuro dell’umanità se non è inserita nel suo giusto contesto. penso che l’uomo abbia tutti i requisiti per difendersi se è a rischio la sua sopravvivenza e lo dimostra quando si mobilita contro le catastrofi naturali. Il quadro invece vuole essere solo una provocazione, una scossa nel tentativo di invertire una rotta che porta allo svilimento di una parte importante della natura umana. Per “Evoluzione Orizzontale” intendo che la nostra civiltà ci sta portando a delle scelte che sacrificano la parte meno visibile, ma non per questo meno importante, della natura umana che ci fa desiderare una ricerca spirituale, verticale, a favore, di una ricerca materiale e che io definisco orizzontale. Non dobbiamo essere attaccati ad un esasperato materialismo, classificando banale tutto il resto. Abbiamo disimparato a guardare verso l’alto. Ci vergogniamo di rimanere estasiati davanti a bellissimi tramonti, a cieli stellati, di stupirci per una coinvolgente poesia, di guardarci dentro. Abbiamo impiegato milioni di anni di evoluzione per acquisire queste facoltà che sono il sale della vita e la rendono bella da vivere. Il quadro è un invito a non superare quella barriera oltre la quale non ci potrebbe essere possibile un ritorno e che ci renderebbe simili a un robot o addirittura essere sostituiti da esso.

Evoluzione orizzontale

D. Quali progetti artistici ha per il futuro?
R. Penso che il miglior modo di vivere l’arte è quello di non considerarlo mai un lavoro. Per me è stato sempre un hobby, una passione che mi ha già dato moltissimo. L’attuale genere stimola ancora la mia vena artistica ma non trascuro altre vie. Da alcuni anni ho acquisito la straordinaria e versatile tecnica della “Computer Art” realizzando con essa collaborazioni con case editrici e manifesti per svariati programmi di associazioni culturali ed Amministrazioni Comunali. Ultimamente mi sono concesso qualche escursione nell’Informale, sia con opere pittoriche che con sculture in pietra e in legno. L’arte per sua natura non è mai statica ma in continua evoluzione.
D. Lei scrive anche poesie ed ha pubblicato due volumi. Quanta importanza ha la poesia nella sua vita? Quanto ha influenzato l’arte e viceversa?
R. Scrivo poesie già da moltissimi anni ma mi sono deciso da poco a pubblicarle.  Poesia e pittura per me sono due facce della stessa medaglia. Sono due modi diversi di creare e dare emozioni; la pittura realizza immagini per mezzo dei colori, la poesia invece con la parola, ma scaturiscono ambedue dalla creatività. Spesso nelle mie composizioni, pittura e poesia si intersecano in quanto per alcune mie opere grafiche utilizzo le tematiche di poesie da me stesso realizzate.

 

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