La via crucis delle Grotte di Montevicoli
Davvero particolare la storia di queste grotte che bene illustrano l’andazzo delle cose di casa nostra.
Le grotte di Montevicoli, furono scoperte nei primi anni sessanta durante la risistemazione di un muretto a secco.
Dopo l’entusiasmo iniziale per la scoperta di questo gioiello e le visite di massa senza controllo con gravi danni a stalattiti prelevati come cimeli da portare a casa calò il sipario per alcuni anni. L’intervento della Pro Loco concesse per alcuni giorni all’anno una buona visibilità con la realizzazione del Presepe Artistico Grotte di Montevicoli per oltre 35 edizioni fino al 1996.
Dopo di ciò furono chiuse al pubblico per problemi di utilizzo del passaggio di accesso su strada privata e sono state riaperte nel 2005, quando vi è stato installato un presepe artistico, ripristinando la vecchia tradizione.
La messa a norma di sicurezza della struttura e un buon impianto di illuminazione sembrava aver messo fine a queste aperture e chiusure a singhiozzo e dare una visibilità maggiore a queste grotte non ancora del tutto esplorate.
Ci eravamo illusi. Questa volta sono stati i topi a giocare un ruolo determinante e prendendo possesso della struttura, non intendono lasciarla minacciando di sabotare gli impianti di illuminazione.
Va beh ridiamoci su. Dico solo che dopo aver speso una congrua cifra per poter utilizzare a pieno e tutto l’anno le Grotte di Montevicoli non ci si può “arrendere” in questo modo. L’estate chiama turisti che, in qualche modo bisogna intrattenere il più possibile a Ceglie.