Prima il profitto poi l’uomo

Prima il profitto poi l’uomo. Crisi di un sistema

“Qual è il fine della conoscenza se non quello di capire la natura per poterne seguire le regole e vivere meglio? Bisogna capire qual è il posto di noi esseri umani nell’universo, capire in che rapporto stiamo con i vari fenomeni cosmici, così da poterci comportare disciplinatamente, evitare disastri e contribuire al benessere di tutte le creature. Se non conosciamo noi stessi, è inutile conoscere il mondo.
In Oriente questo è stato da sempre il senso della conoscenza. Era così anche in Occidente. Ma solo fino a Michelangelo.
Da allora la vostra scienza ha voluto capire  il mondo solo per usarlo a fini esclusivamente materiali e lì vi siete persi.  Sì oggi si fa molta ricerca, ma a che scopo? Per scoprire le ricchezze nascoste della natura, impossessarsene e trasformarle in merci. Questa è la ragione del progresso assolutamente squilibrato dell’Occidente e la causa del vostro decadimento spirituale.
È stata la società industriale con l’introduzione della catena di montaggio per produrre, alla svelta, sempre più cose, mettendone assieme le varie parti, a portare la medicina a considerare l’uomo come un agglomerato di pezzi e a non dare più alcuna importanza a quella misteriosa, invisibile forza che sembra entrare nell’organismo al momento della nascita e abbandonarlo in quella della morte.È solo con la rivoluzione industriale che è nata l’assurda pretesa di spiegare l’universo in termini meccanicistici.”Tiziano Terzani

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