Ricorsi storici tra divinità e umanità
Ricorsi storici tra divinità e umanità
Il concetto di Dio è passato, nel corso della storia del mondo, attraverso una serie di evoluzioni. Potrà sembrare assurdo che Dio possa evolversi, in realtà non lo può, ma è il concetto che l’uomo si fa del divino che muta e si evolve con il passare dei secoli.
L’uomo primitivo era una creatura mossa solamente da impulsi. Le sue azioni dipendevano da quello che gli veniva in mente, cercava di tradurre in atto con i suoi muscoli qualsiasi pensiero attraversasse il cervello.
Non si fermava mai a pensare e ben di rado cercava di reprimere i propri istinti. Simili a lui erano i suoi dei, impulsivi e soggetti ai loro istinti. L’abitudine all’indagine non era ancora sorta e qualsiasi cosa un dio facesse, veniva considerata giusta in quanto non esisteva l’idea del giusto e dell’ingiusto, del bene e del male.
Poi con il tempo, nell’uomo si sviluppò una certa sensibilità che lo spinse a porre un freno agli impulsi naturali. Questo primo imperativo di resistenza, il seme della spiritualità dell’uomo riuscì a vincere l’antica adorazione per gli dei bellicosi. Sorse così l’amore che dapprima fu circoscritto nell’ambito familiare, poi tribale e infine si estese a tutti gli abitanti di uno stesso paese.
Gli dei amavano e proteggevano la tribù, erano divinità prettamente tribali tanto che talvolta i membri della tribù si ritenevano addirittura discendenti dal loro dio. Mentre dapprima gli uomini adoravano il Sole e la Luna, giunsero poi a credersi discendenti dal dio Sole e dalla dea Luna.
Con il sorgere di queste concezioni tribali nacque anche un pò di amore fra gli uomini per cui essi incominciarono a pensare alle possibilità di vivere insieme frenando ognuno i propri impulsi e astenedosi da compiere atti che avrebbero arrecato danno al prossimo. Fu il primo germoglio del concetto di autocontrollo su cui si basa, tra alti, bassi e trasgressioni più o meno frequenti, tutta l’attuale struttura sociale.
Ricorsi storici tra divinità e umanità