La mia Padova
Arriva dopo circa un’ora mentre siamo fuori sotto il freddo di una mattinata molto umida. Nel frattempo ricevo la telefonata di mio figlio dalla residenza universitaria in cui alloggia, che chiede informazioni sulla mia situazione. Io sono al sicuro gli dico lui pure è fuori con gli altri studenti come in tutte le altre residenze di Padova. Un signore accanto a me assicura che Padova non è una zona sismica (infatti se l’é cavata con poche lesioni), ma la vicina Ferrara, purtroppo lo è e ne abbiamo la conferma nelle prime notizie del mattino.
Domenica sera per me si prevede soltanto un’altra nottata insonne, per il viaggio di ritorno con treni in panne e lunghi ritardi ma per gli abitanti e amici cegliesi di Ferrara (alcuni conosciuti tramite la blogosfera) e dintorni invece si prevede un’altra notte da incubo. Lascio Padova nel tardo pomeriggio, tra continui sciami sismici per avvicinarmi ad un’altro evento assurdo ed indecifrabile: il luttuoso attentato alla scuola di Brindisi. Un caso che, sicuramente farà discutere a lungo e su cui si può azzardare qualsiasi ipotesi.