La consapevolezza di appartenere alla biosfera… e non alla tecnosfera.
Abusi, errori, crimini e deviazioni hanno punteggiato di continuo l’evoluzione sociale dell’uomo sulla terra. In nessun campo essi sono più visibili che nel trattamento riservato alla terra stessa e alle sue creature viventi.
La caparbia ottusità dell’uomo, i suoi difetti caratteriologici dovuti a una aggressività, una possessività e avidità male adattate, e la sua smania di abbracciare miti in deciso contrasto e con le circostanze oggettive e con i bisogni umani manifesti, hanno gravemente compromesso le sue grandi realizzazioni inerenti al fatto di essersi rapidamente autopromosso ad animale superiore a tutti gli altri.
Particolarmente strano e sconcertante è che la frequenza, la dimensione e la pura follia di questi errori ed abusi, lungi dal ridursi lungo l’arco che va dallo stato di selvatichezza brutale alla cosiddetta civiltà, hanno continuato ad aumentare fino ai nostri giorni.
Quelli che sono alla guida di istituzioni ereditate hanno creduto di potersi avvalere della scienza e della tecnologia in misura sempre crescente senza rivedere contemporaneamente mentalità, atteggiamenti e modelli di organizzazione prescientifici.
Questa cecità e incapacità di adattamento li ha condotti in una situazione di stallo rispetto agli interessi e agli elementi sempre più coerente e incompatibili che costituiscono la civiltà teconogica.
Questo stallo ha comportato a sua volta una perdita di fiducia nel Sistema costituito e un senso di allarme per l’impotenza dell’uomo non più nei confronti della natura ma di fronte agli imperativi e alle esigenze del nuovo sistema tecnologico che egli stesso ha creato, ma che non capisce né governa e che si direbbe stia acquisendo una capacità di lavoro autonomo in modi spesso indesiderabili.
Da un tale punto di vista lo stesso Uomo può chiedersi se non sarebbe il caso di iscriversi sotto l’elenco delle specie minacciate, appartenendo in ultima analisi all’antica “biosfera”, cioé il regno di tutte le cose viventi più che alla nuova impersonale “tecnosfera”.
La consapevolezza di appartenere alla biosfera…